Ho introdotto la veglia dicendo che, servendoci della Liturgia della Parola, la lunga serie delle letture, avremmo meditato e contemplato, attraverso questi quadri, l’economia della salvezza, come Dio ha condotto la storia, fin da quando ha posto in essere l’universo – la creazione (Gen 1, 1 – 2, 2) – e come noi siamo parte di questa storia, fin dal primo momento la portiamo dentro di noi. Naturalmente, questo non vuol dire che tutti noi ne abbiamo consapevolezza, ce lo ricordiamo; direi, anzi, che la stragrande maggioranza di noi non lo pensa, non lo ricorda, non lo sa; però ci sono dei momenti e delle occasioni in cui, in maniera spontanea, ognuno riconosce di appartenere a quella storia. Una storia travagliata, insidiata dai tradimenti, dai rinnegamenti, dai peccati, dalle trasgressioni, dagli allontanamenti e dal ritorno continuo di Dio che non abbandona questa sua Sposa, fino a quando, con la venuta di Gesù e in modo speciale con la sua passione, morte e risurrezione, le dà pieno compimento.