Cari fedeli, cari presbiteri e diaconi, cari confratelli vescovi,
Stasera celebreremo il Triduo pasquale, mistero della morte e risurrezione del Signore. Il cuore di quel che celebriamo è la risurrezione di Gesù o, meglio, Gesù risorto, su cui desidero intrattenermi con voi stamane.
Il magistero pontificio e quello della chiesa italiana da tempo constatano e riflettono sull’odierno contesto sociale secolarizzato, che ha ribaltato e polverizzato l’impianto culturale che la fede cristiana aveva assunto in Occidente. Anche la nostra chiesa diocesana ha preso ampiamente coscienza di vivere ormai irreversibilmente in un’epoca nuova, essendosi lasciata alle spalle quella struttura cristiana di società sulla quale la nostra cura pastorale era modellata. Di questa struttura abbiamo ancora tra le mani tanti pezzi, con i risvolti in parte positivi e in parte negativi di ciò, che dobbiamo saper governare.