Con la celebrazione della Messa nella Cena del Signore, la sera del Giovedì Santo, inizia il Triduo Pasquale. Questa celebrazione, che segue quella mattutina nella quale sono consacrati gli olii sacri, assume un carattere del tutto particolare perché è il «giorno in cui Gesù Cristo nostro Signore affidò ai suoi discepoli il mistero del suo Corpo e del suo Sangue, perché lo celebrassero in sua memoria». L’attenzione dei fedeli è dunque ricondotta alla contemplazione e all’adorazione del sacramento dell’Eucarestia con la reposizione del Santissimo Sacramento negli altari appositamente preparati. Il dono che Gesù fa di sé nell’Eucarestia è significato anche dal rito della lavanda dei piedi. Questo rito rimanda al servizio di Cristo che si dà «fino alla fine» e al comando dell’amore fraterno, per questo motivo è detto anche “Mandatum”.
Nella Basilica Cattedrale, il vescovo mons. Antonino Raspanti ha celebrato l’Eucarestia con il suggestivo momento della lavanda dei piedi. Quest’anno hanno preso parte al rito diversi tra sacerdoti, consacrati e laici, sia uomini che donne. Questa scelta vuole essere un riconoscimento verso quei sacerdoti, suore, religiosi e missionari che si adoperano per continuare giorno dopo giorno questo gesto d’amore di Cristo attraverso il loro servizio, sia esso nella vicinanza agli ammalati, nel campo dell’educazione dei più bisognosi, nell’accoglienza dei poveri, nella preghiera costante per tutti, nell’annunzio del vangelo agli uomini.
Ogni celebrazione del Triduo è densa di preghiere e riti che ci aiutano ad entrare nel mistero pasquale di Cristo, che si rende presente anche quest’anno per noi. Parteciparvi in modo consapevole permette di radicarsi sempre di più nella fede in Gesù Cristo, crocifisso e risorto.
Don Raffaele Stagnitta
Vice rettore del Seminario Vescovile e Cerimoniere del Vescovo