Il comandante Rana: “Il nostro servizio, le nostre assenze in famiglia e le nostre paure sono sempre al servizio del bene comune”
Articolo di Chiara Costanzo
Ad Acireale i Carabinieri festeggiano la loro santa patrona, la Virgo Fidelis, con la Celebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo Antonino Raspanti nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano.
La celebrazione si è svolta alla presenza di numerose autorità civili e militari e dei cittadini che hanno voluto prendere parte alla santa messa in ringraziamento al servizio che le forze armate svolgono nel territorio.
L’importante giornata di festa cade ogni anno il 21 novembre ed è occasione di unione tra la comunità e le forze dell’ordine, che si trovano a riflettere, pregare e commemorare insieme il coraggio di questi uomini e donne che si spendono in difesa del bene comune.
La Madonna, icona di fedeltà, protezione e sacrificio, è guida spirituale per i Carabinieri che condividono con Maria le stesse caratteristiche e gli stessi valori, a cui si ispirano nella difesa della giustizia. Questa ricorrenza ha però un significato ancora più profondo, legato all’ambito civile e sociale: come la Virgo Fidelis, modello di fedeltà ed impegno, ogni cittadino è chiamato al servizio, alla luce dei valori di giustizia e protezione verso il prossimo.
Nella sua omelia il vescovo di Acireale ha posto l’accento proprio sull’aspetto della difesa e della tutela del fratello, rivolgendo in questo modo il suo pensiero: “La guerra alle porte dell’Europa ci interpella con la domanda antica: Caino, dov’è tuo fratello? E ancora: Sono forse io il custode di mio fratello? C’è un problema di fondo nella nostra capacità di custodire la fraternità”.
Monsignor Raspanti ha poi sottolineato l’importanza di saper governare la forza, evitando che questa degeneri in violenza:
“La forza è un’energia vitale che ci fa crescere ma, se non è orientata correttamente, può trasformarsi in un dramma di violenza. Non possiamo ignorare i nostri limiti: da soli non riusciamo a garantire pienamente vita, giustizia e verità“.
Raspanti ha quindi evidenziato il ruolo spirituale che guida l’Arma nel suo servizio:
“Oggi i carabinieri si affidano a Dio, attraverso Maria Santissima, per usare la forza al servizio della vita e della sua custodia. Il discernimento diventa fondamentale nel loro operato, aiutandoli a mantenere il giusto equilibrio grazie a una forza superiore”.
Infine, il vescovo ha concluso con un invito a riflettere sulla responsabilità che comporta l’esercizio della forza: “Governare la forza significa metterla al servizio della vita e dell’amore. Per farlo, sono necessarie custodia, sapienza e intelligenza”.
Un messaggio che esalta il servizio offerto dai carabinieri.
Ha seguito la celebrazione la recita della preghiera del carabiniere e il canto dell’inno, intonato dal Luogotenente CS Alfio Grasso.
I ringraziamenti del capitano della Compagnia dei Carabinieri di Acireale, Domenico Rana, hanno concluso la manifestazione, sottolineando il senso di comunità e la volontà di promuovere i valori della legalità.
“La nostra comunità, seppur complessa e con le sue criticità, è composta anche da tante persone perbene, che desiderano costruire una società unita e fondata su valori condivisi“, ha dichiarato il capitano.
“La presenza dei ragazzi qui oggi dona un significato speciale alla giornata, in cui ricordiamo il sacrificio di un intero battaglione di carabinieri in Etiopia nel 1941.
Il nostro servizio, le nostre assenze in famiglia e le nostre paure sono sempre al servizio del bene comune.
Vi prego, ragazzi, abbiate fiducia nel futuro che vi appartiene.
Non cedete alle lamentele, ma credete che le cose possano davvero cambiare”.
21 Novembre 2024