SCUOLA DI FORMAZIONE DI MINISTERI ISTITUITI

A seguito della comunicazione data dal Vescovo Raspanti al termine del ritiro del 7 novembre u.s., si raggiungono i sacerdoti con questa lettera per fornire ulteriori chiarimenti, qualora fossero necessari.

1. Il 15 settembre 2023 la C.E.Si. – recependo quanto stabilito dalle Lettere Apostoliche “motu proprio” Spiritus Domini (10 gennaio 2021) e Antiquum Ministerium (10 maggio 2021) del Santo Padre Francesco e dalla Nota C.E.I. sui ministeri istituiti (5 luglio 2022) – ha emanato le linee guida per l’istituzione dei ministeri di lettore, accolito e catechista. A causa di ciò, anche per la nostra Chiesa locale si rende necessario adeguare a questi orientamenti recenti il cammino di formazione per i candidati ai ministeri, ciò avvalorato dal fatto che le norme diocesane per il conferimento dei ministeri, approvate ad experimentum per un triennio nel 2020, risultano decadute e comunque anteriori alle ultime modifiche. Il cammino formativo per i ministeri viene ora impostato su due percorsi distinti ma complementari, ossia la Scuola di formazione e l’Itinerario di accompagnamento verso l’istituzione.
2. La Scuola di formazione è affidata all’Istituto Diocesano di Teologia “S. Agostino”, e consta di una proposta formativa biennale: il primo anno comune ai tre ministeri, con discipline teologiche, e il secondo anno di tipo laboratoriale, specifico per ciascun ministero. L’iscrizione e la frequentazione della Scuola non comportano automaticamente l’ammissione al cammino verso il ministero istituito, per cui possono iscriversi a questa scuola di formazione tutti quanti lo desiderano, non necessariamente in vista del ministero.
3. L’Itinerario di accompagnamento è curato da una équipe e si propone come un tempo di approfondimento spirituale ed ecclesiale che aiuti gli aspiranti al ministero istituito ad entrare nella prospettiva del servizio nella Chiesa. La presentazione dei candidati deve nascere dalla partecipazione piena e duratura alla vita della comunità: «è il parroco, assieme al consiglio pastorale parrocchiale, il primo soggetto del discernimento» (Linee guida C.E.Si.). Dunque la segnalazione di chi è chiamato al ministero può essere fatta solo ed esclusivamente dal parroco e presentata al Coordinatore della commissione per i ministeri laicali.
4. I candidati al ministero istituito possono essere uomini e donne di età compresa tra i 25 e i 75 anni, che abbiano completato l’itinerario di iniziazione cristiana e che svolgano un servizio ecclesiale in parrocchia. Dovranno frequentare obbligatoriamente il biennio della Scuola di formazione, a meno che non abbiano già seguito corsi di teologia di base, di cui si richiede l’attestato finale. Altre eventuali situazioni di partenza verranno valutate singolarmente.
5. L’eventuale istituzione rituale dei candidati conferisce loro un ministero che viene riconosciuto stabilmente ma l’esercizio di tale ministero è legato al mandato del Vescovo. La Conferenza Episcopale Italiana ha stabilito che il mandato viene conferito per un primo periodo di cinque anni, seguito da una verifica compiuta dal Vescovo e dall’équipe; dopo questa verifica il mandato potrà essere rinnovato tenendo conto delle condizioni del ministro e delle esigenze ecclesiali (vedi Nota C.E.I.). Per lo stesso principio, l’esercizio del ministero potrà essere revocato nel tempo. Si dovrà evitare, inoltre, l’assommarsi di diversi ministeri alla medesima persona.

La possibilità di avere ministri istituiti a servizio della Chiesa locale è una grande ricchezza, e deve essere considerata in maniera ponderata. Anzitutto tra noi presbiteri vi sia la piena consapevolezza che i ministeri non siano ritenuti un traguardo di merito, ma una risposta ad una precisa scelta di servizio sottoposta al discernimento della Chiesa. Una scelta che possiede una chiara connotazione vocazionale, per assimilare i tratti del Maestro che «non è venuto per essere servito, ma per servire» (Mc 10,45).

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