Il testo del giornalista Mario Agostino sarà presentato Sabato 21 ottobre alle ore 10.30 nella chiesa San Rocco di Acireale. L’autore: “Racconto, dialogando con chi ha conosciuto don Pino, la grandezza di questo minuto gigante della fede”
Sabato 21 ottobre, alle ore 10.30, si terrà nella chiesa “San Rocco” di Acireale la presentazione del libro “Una Vita di Parola” scritto dal giornalista Mario Agostino, direttore dell’Ufficio Cultura della diocesi, volto a celebrare la memoria di Padre Pino Puglisi. Il volume nasce prima della pandemia in virtù di una serie di interviste fatte dallo stesso a circa quaranta amici o allievi di Padre Pino, attingendo anche a relazioni e documenti. I dialoghi che si sono tenuti tra il 2018 e 2019 furono la risposta ad un’iniziativa ideata dal Movimento Presenza del Vangelo.
Alla base dell’iniziativa il desiderio di raccontare la sua quotidianità di sacerdote e soprattutto la sua propensione ad essere un uomo di parola sulla Parola evangelica. Una promessa che non mancò mai di mantenere nei confronti della propria vocazione, accompagnando tanti giovani nei propri percorsi di vita, missione educativa
Interverranno all’evento di sabato 21, memoria liturgica di padre Pino Puglisi, a 30 anni dal martirio:
- l’autore Mario Agostino, giornalista;
- il vescovo della Diocesi di Acireale, mons. Antonino Raspanti, che già nel corso dell’infanzia incrociò il sacerdote;
- Paola Geraci, presidente del Movimento Presenza del Vangelo;
- Giuseppe Vecchio, direttore della Voce dell’Jonio, storica testata ed editrice del libro.
A moderare, Barbara Condorelli, docente e responsabile del Servizio regionale Insegnamento della religione Cattolica in Sicilia.
“Padre Giuseppe Puglisi, meglio conosciuto tra i suoi amici come ‘3P’, è ricordato oggi per semplificazione come un simbolo dell’opposizione religiosa alla mafia – dichiara Mario Agostino. – Certo è originario di Palermo, fu sacerdote e di fatto indirettamente opposto alla mafia negli anni grazie al suo amore per il Vangelo ed i ragazzi, ma il compito affidatomi dai suoi amici è stato piuttosto quello di dimostrare come l’appellativo di ‘prete antimafia’ fosse quanto meno improprio. Per quanto vittima di Cosa Nostra, si è sempre distinto per la sua passione educativa, conducendo la sua missione non solo dal punto di vista evangelico, ma anche sul piano sociale e didattico, soprattutto per i più piccoli. Ho cercato di raccontare fedelmente questi aspetti, ascoltando a più riprese chi ha camminato, operato, pregato, riso e riflettuto con lui per decenni. Spero che questo aiuti a rendere sempre più chiara e nota la grandezza di questo minuto gigante della fede”.
Padre Pino Puglisi costituisce la prima vittima della mafia ad essere beatificata dalla Chiesa. Il 28 giugno del 2012 papa Benedetto XVI concesse la promulgazione del decreto di beatificazione per il martirio “in odio alla fede”. Ad insignire l’operato di Puglisi non è stata soltanto la Chiesa, ma anche lo Stato, con la medaglia d’oro al valor civile “per l’impegno di educatore delle coscienze, in particolare delle giovani generazioni. Nell’affermare la profonda coerenza tra i valori evangelici e quelli civili di legalità e giustizia. In un percorso di testimonianza per la dignità e la promozione dell’uomo…”.