Scritto e ideato da Francesco Millonzi e dal già GIP Tribunale di Catania dott. Nunzio Sarpietro.
NEL FILM INTERVIENE ANCHE IL VESCOVO RASPANTI
Il film uscirà a fine settembre 2022, su scala nazionale ed è suddiviso in due puntate, ciascuna di 1 h e 10 minuti. Una produzione della “MILLONZ’@RT”, segretaria di produzione Lea Bilello, aiuto regista Fabrizio D’Amico, che ha curato il montaggio insieme al regista Millonzi.
Un film molto articolato e complesso che racconta l’uso blasfemo che le mafie fanno delle religioni, come il rito di iniziazione, l’inginocchiamento del santo davanti casa dei boss, il bacio in bocca e analizza in modo dettagliato, con testimonianze dirette, il perchè la criminalità organizzata usa fare queste riti. Tutto questo attraverso testimonianze e video esclusivi.
“Ognuno di noi ha il dovere di non lasciare soli quelle persone che ancora oggi hanno il coraggio di schiacciare con forza e determinazione il crimine organizzato, che si insinua ovunque calpestando persino la sacralità della religione, facendo del male alla società. Combattiamo insieme a loro, perchè il loro coraggio sia d’esempio alle nuove generazioni affinchè tutto questo non accada mai più. Insieme per lottare e non dimenticare”, queste sono le parole del regista Francesco Millonzi nel finale del suo nuovo film, dal titolo: “MAFIA E RELIGIONE”, scritto e ideato insieme al giudice dott. Nunzio Sarpietro ( già Presidente del GIP Tribunale di Catania).
Questa pellicola è un’altra perla preziosa che si aggiunge alla sua lunga lista dei suoi 9 film d’inchiesta a sfondo sociale. “Anche stavolta – precisa il regista – per una piena libera espressiva il film non attinge, come gli altri, ad alcun finanziamento pubblico e privato”. Ma il film non è solo questo. “Si analizza anche – continua – l’uso blasfemo che le mafie, non solo quelle italiane, ma anche quelle internazionali (nigeriana ad esempio) fanno delle religioni, lanciando sin da subito un messaggio immediato: la religione non può essere mafia e la mafia non può farne uso per strumentalizzare la Chiesa, perchè la Chiesa non è mafia. La Chiesa è amore, aiuto ai poveri come ci insegna Papa Francesco. La Chiesa è quella di don Pino Puglisi che ha lottato sacrificando la propria vita per aiutare il prossimo ad essere libera, per aiutare i poveri, i diseredati. La mafia non crea nulla, ma distrugge. E’ impensabile che i mafiosi possano invocare un santo in un rito prima di uccidere, non si può pregare prima di uccidere. Questo è un modo contorto e assolutamente da condannare. Un film – conclude – che farà riflettere molto su questo tema e creerà risvolti di grande spessore, riporterà le preziose testimonianze di quanti ogni giorno in tutti i campi lottano per tenere alti i valori di giustizia e libertà e che hanno messo la loro vita a disposizione della società civile e quanti ancora oggi rischiano in prima persona di essere bersaglio della malavita organizzata”.
Nel film vedremo gli interventi significativi
- di mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della CESi.
- del Cardinale Francesco Montenegro
- del Procuratore Capo di Catanzaro dott. Nicola Gratteri,
- il già Presidente del GIP Tribunale di Catania dott. Nunzio Sarpietro,
- il Presidente del Tribunale di Palermo dott. Antonio Balsamo,
- il GIP del Tribunale di Caltanissetta dott.ssa Graziella Luparello
- il Vice Questore di Licata dott. Cesare Castelli,
- il giornalista Leone Zingales.
Nel film pure le testimonianze dei familiari vittime di mafia: avv. Michele Costa, figlio del giudice Gaetano Costa, Giovanni Impastato, fratello di Peppino, i fratelli del beato Pino Puglisi, Gaetano e Francesco, Carmine Mancuso figlio del Maresciallo Lenin Mancuso, Lucia Ievolella, figlio del Maresciallo Vito Ievolella, il presidente di Giustizia e Pace, Ing. Ugo Tomaselli ed altri ospiti.
Il film sarà trasmesso in diverse emittenti televisive ed anche al cinema.