Articolo di Guido Leonardi
Santi Pietro e Paolo in Acireale, cerimonia erezione a Basilica Minore Pontificia 1933 – 28 luglio – 2020
“Ad perpetuam rei memoriam”. Sono queste le prime parole del verbale, redatto dal cancelliere della curia vescovile di Acireale, in cui si descrive la cerimonia solenne nel corso della quale il 28 luglio 1933, alla presenza del vescovo mons. Salvatore Russo, dei parroci della città e della diocesi di Acireale, dei superiori degli ordini religiosi, nonché di tutte le autorità religiose, civili e militari si diede lettura del documento ufficiale (il breve pontificio “Sacras inter aedes” del 14 luglio 1933), con il quale Papa Pio XI aveva concesso alla chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo di Acireale il titolo Basilica Minore Pontificia, conferendole “diritti, privilegi, prerogative, onori e indulti che spettano di diritto alle basiliche minori di Roma”.
In una chiesa gremita di fedeli, a futura memoria dello storico evento, venne anche scoperta una lapide – posta sulla parete interna, a sinistra di chi entra dalla porta maggiore – che ripercorre le tappe più significative della sua storia. Il testo in latino dell’epigrafe, dettato da mons. Michelangelo D’Amico, così recita: “Hanc nobilem aedem – saeculo XVI constructam – a Dominico Orlando Catanensium episcopo – III Kal. Iul. An. MDCCCXXV consacratam – Conradus M.Deodati Moncada – An. MCDDDIV communiam constituit – Pius XI Pontifex Maximus – a se collegiatam erectam – Basilicae Minoris – amplissimo titulo et privilegiis – peramanter honestavit – Pridie Id. Iul.
An MCMXXXIII – Ne beneficiorum memoria labatur – Salvatore Russo episcopo – canonici posuerunt” (“Questo nobile tempio, costruito nel secolo XVI e consacrato il 30 giugno 1825 da mons. Domenico Orlando, vescovo di Catania, Corrado Maria Deodati Moncada nel 1804 costituì quale communia. Papa Pio XI, dopo averlo eretto a Collegiata il 20 novembre 1924, molto amorevolmente lo accrebbe del nobilissimo titolo e dei privilegi di Basilica Minore il 14 luglio 1933. Perché il ricordo dei benefici fosse sempre vivo, essendo vescovo Salvatore Russo, i canonici
posero”; traduzione del prof. Matteo Donato).
Basilica minore pontificia, è una denominazione onorifica che il Papa concede ad edifici religiosi cattolici particolarmente importanti. L’assegnazione di tale titolo ha lo scopo di rafforzare il legame che una singola chiesa ha con il vescovo di Roma e di evidenziarne l’ importanza nella sua area geografica. Il procedimento per l’ottenimento del titolo di basilica minor è regolato oggi dal decreto “Domus ecclesiae”, promulgato della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti il 9 novembre 1989. In tutto il mondo si fregiano del titolo di Basilica Minore poco più di 1800 chiese di cui, ad oggi, 578 si trovano in Italia.
La Basilica minore si riconosce dalle insegne pontificie poste sul portale d’ingresso o anche in un altro importante luogo della chiesa: le chiavi incrociate, la tiara, l’umbraculum (cioè “ombrellino”, un parasole conico in seta a strisce rosse e gialle, originariamente usato come protezione dai raggi solari durante le processioni) ed il tintinnabulum (campanellino per uso liturgico).
La Basilica dei Santi Apostoli Pietro e Paolo di Acireale è stata la prima chiesa della diocesi acese ad essere insignita del prestigioso titolo. Nell’elenco cronologico, tra le chiese italiane, essa occupa il 240° posto, precedendo gli altri edifici diocesani che in seguito hanno ottenuto lo stesso titolo e che sono, nell’ordine: la Cattedrale “Maria SS.ma Annunziata” di Acireale (1948), “S.Maria Assunta” in Randazzo (1957), “S.Pietro” in Riposto (1967), “S.Giacomo e Maria SS.ma della Catena” in Castiglione di Sicilia (1985), “S.Sebastiano martire” in Acireale (1990), “S.Filippo d’Agira” in Aci S.Filippo– Aci Catena (2009).