IUS SCHOLAE / Le parole del vescovo Raspanti su cittadinanza e integrazione

Marzo 2025

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“Cittadinanza ai giovani stranieri, una scelta di giustizia”





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Nell’ambito del dibattito sulla cittadinanza e l’integrazione dei migranti che si è svolto in Cattedrale  sabato 15 marzo tra il Cardinale Matteo Zuppi (Presidente CESi) e il senatore Renato Schifani (Presidente Regione Siciliana), il Vescovo Antonino Raspanti ha evidenziato l’importanza dello Ius Scholae, una proposta di legge che permetterebbe ai minori stranieri di acquisire la cittadinanza italiana attraverso il percorso scolastico.

Nel contesto del Mese della Cultura, la sua riflessione si inserisce in un più ampio discorso sull’accoglienza e sul ruolo della Chiesa nel favorire l’inclusione sociale.

Secondo il Vescovo, l’educazione è la chiave per una società più inclusiva e solidale. Il riconoscimento della cittadinanza ai giovani stranieri che hanno completato un ciclo scolastico in Italia rappresenterebbe un passo fondamentale per il loro inserimento nel tessuto sociale e culturale del Paese. In linea con il magistero di Papa Francesco e le indicazioni della CEI, Raspanti ha sottolineato la necessità di un approccio umano e solidale verso i migranti, contrastando ogni forma di esclusione.

Un altro tema centrale affrontato dal Vescovo è il ruolo della Chiesa come ponte tra culture. La Sicilia, terra di confine e primo approdo per molti migranti, è un contesto in cui la Chiesa locale è chiamata a un impegno concreto nell’accoglienza e nella promozione del dialogo interculturale. A questo proposito, ha ricordato l’esperienza della Conferenza Episcopale Siciliana (CESi) a Lampedusa, dove la Commissione dell’Ufficio regionale per le Migrazioni ha incontrato migranti, studenti, comunità parrocchiali e operatori umanitari per promuovere il confronto sulle migrazioni forzate.

Infine, il Vescovo ha lanciato un appello alle istituzioni, invitando le autorità politiche a trovare soluzioni legislative che favoriscano percorsi di inclusione e cittadinanza per i minori stranieri. Secondo Raspanti, il riconoscimento di questi diritti non è solo un atto di giustizia sociale, ma anche una scelta che rafforza il bene comune e la coesione della società italiana.

In un tempo segnato da tensioni e divisioni sul tema dell’immigrazione, le parole del Vescovo Raspanti richiamano l’urgenza di politiche più inclusive e un rinnovato impegno da parte della comunità cristiana nell’accogliere e accompagnare chi giunge nel nostro Paese in cerca di un futuro migliore.



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19 Marzo 2025
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