COMMENTO AL VANGELO / Dal deserto alla luce: la via della Trasfigurazione

Domenica 16 marzo 2025 - II Quaresima

condividi su

Commento di Don Orazio Tornabene

Liturgia del giorno – Domenica 16 marzo 2025 II Quaresima

Amici, il cammino della Quaresima ci porta a seguire Gesù nei momenti più intensi della sua rivelazione. Domenica scorsa siamo stati con Lui nel deserto, il luogo dell’essenzialità, della prova e della lotta contro le tentazioni. Oggi, invece, ci conduce sul monte, dove la sua gloria risplende davanti ad alcuni discepoli.

La Trasfigurazione non è un semplice evento spettacolare, ma la rivelazione di ciò che accade quando si vive in comunione con Dio: la luce della resurrezione inizia a brillare già ora nelle nostre vite, nonostante possa sembrare che derivi da un altro monte: il Calvario. Tuttavia, per giungere alla luce, bisogna passare attraverso il deserto. È lì che Gesù ci ha insegnato a desiderare il cibo vero, quello che sazia il cuore e non solo il corpo. È lì che abbiamo imparato a resistere alle seduzioni che promettono felicità immediata, ma lasciano il cuore vuoto. Resistere alle tentazioni significa imparare ad avere gli appetiti giusti, quelli che ci fanno vivere secondo la volontà di Dio e non secondo i nostri impulsi immediati. Per giungere alla trasfigurazione bisogna passare anche dalle ferite: trasfigurarle da ferite a feritoie.

Ora, con Pietro, Giovanni e Giacomo, che sono parte del gruppo degli apostoli, Gesù ci porta su un monte. Perché non tutti, ma solo alcuni? Perché non tutti sono in grado di comprendere, ma quei pochi diventeranno testimoni di quanto vissuto. «Li condusse con sé sopra un monte». Nella Bibbia, il monte è il luogo della rivelazione, il luogo dove Dio parla al cuore dell’uomo. E anche qui, nel Vangelo di oggi, il Padre fa udire la sua voce e proclama la verità più profonda su Gesù: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!» Mosè ed Elia, testimoni della Legge e della Profezia, sono presenti a confermare che tutto ciò che Dio ha detto nella storia trova compimento in Lui. Ma c’è un dettaglio fondamentale: tutto accade mentre Gesù prega. Il Venerdì santo, su un altro monte, sentiremo un silenzio impregnato di Parola: Tutto è compiuto!

La preghiera è il luogo della trasformazione, il luogo in cui la nostra umanità si apre alla presenza di Dio e si lascia illuminare da Lui.
Anche noi siamo chiamati a salire sul monte della nostra esistenza. Il cammino è faticoso, spesso segnato da paure, incertezze e dalla tentazione di fermarci ai nostri piccoli orizzonti. Ma non siamo soli. È la Parola di Dio che ci forma e nutre la nostra speranza, è l’Eucaristia che ci conforma a Cristo e ci dona la forza per proseguire il viaggio. Oggi, più che mai, il rischio è quello di vivere ottenebrati da relazioni egoistiche, prigionieri della paura di perdere le nostre sicurezze, incapaci di aprirci alla bellezza della vita nuova che Dio ci offre. Ma se ci lasciamo toccare dalla luce di Cristo, tutto cambia.

La Trasfigurazione non è solo un evento del passato, ma una chiamata presente per ciascuno di noi. Il cristiano è colui che, attraverso la relazione viva con Cristo, si lascia trasfigurare ogni giorno, portando nel mondo la luce che ha visto: in Cristo siamo luci per illuminare le genti (cfr. Lc 2,32). Non possiamo fermarci su quel monte, come Pietro avrebbe voluto, ma dobbiamo scendere, tornare nelle strade della nostra vita, portando con noi il riflesso della luce divina.

O Signore, trasfigura le nostre vite. Rendici capaci di riconoscere la tua bellezza e di lasciarci trasformare da essa. Fa’ che la tua luce illumini ogni uomo e accenda nell’umanità il desiderio di Te, Bellezza che salva il mondo.

condividi su

16 Marzo 2025
X