CULTURA / Liberi di Pensare: Guerra e Sofferenza, I corridoi umanitari a favore della dignità dell’uomo

Acireale, marzo 2025

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Il vescovo Raspanti: “Accogliere è fare sintesi in un mondo globalizzato”



Prosegue il ciclo di incontri “Liberi di pensare” organizzato dalla Diocesi di Acireale per promuovere il dialogo interdisciplinare su fede e società.
Giovedì 13 marzo, nell’Archivio storico diocesano, alla presenza del vescovo mons. Antonino Raspanti, il giornalista Mario Scelzo e il Presidente nazionale della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro, hanno dialogato su “l’impegno della Croce Rossa e della Chiesa nei corridoi umanitari”. Ha moderato l’incontro la dott.ssa Emilia Contarino, psicologa psicoterapeuta. 
dott.ssa Emilia Contarino, psicologa psicoterapeuta

La Croce Rossa Italiana, si è evidenziato nel corso della serata, continua a promuovere la realtà dei corridoi umanitari, forma di aiuto concreto a chi fugge da guerre e persecuzioni. Un’azione che unisce solidarietà, accoglienza e rispetto per la dignità umana.

Rosario Valastro, Presidente CRI

Così si è espresso Rosario Valastro: “I corridoi umanitari dovrebbero essere una realtà nei territori di guerra ed anche dei luoghi dai quali si fugge per discriminazione e persecuzioni. Questo consentirebbe di diminuire morti e sofferenze. La dignità dell’uomo non sopporta eccezioni in nessun caso”.

Mario Scelzo, giornalista

La presenza del giornalista Mario Scelzo è stata importante perché l’informazione ha il ruolo di sensibilizzare la società civile su tematiche così sensibili e favorire la costruzione di un mondo più solidale e accogliente, aperto alle diverse culture pur restando capace di tenere fede alla propria identità.

“I corridoi umanitari – ha dichiarato Scelzosono uno dei principali esempi della Chiesa in uscita, perché traducono in forma concreta quella che è l’accoglienza delle persone in difficoltà”.

Il fenomeno migratorio non va gestito favorendo le comunità ghetto, ma cercando di garantire un sistema di inclusione concreto che garantisca la dignità a ciascuno.

Il vescovo mons. Antonino Raspanti

Così infatti ha concluso il vescovo Raspanti: “Accogliere non significa rinunciare alla propria cultura, ma saper fare sintesi in un mondo sempre più globalizzato”.

In sala presenti una rappresentanza della Croce Rossa Italiana, la Caritas diocesana, la realtà “Acireale abbraccia la Siria” e la Comunità Papa Giovanni XXIII di Santa Venerina che ha accolto una famiglia siriana grazie al progetto “Operazione Colomba”.

      

 

 

 

 

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13 Marzo 2025
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