“Specializzatevi e abbiate desiderio di sapere: costruite un futuro migliore”
Sono oltre 46 mila gli studenti siciliani che da mercoledì 19 giugno si troveranno alla prova dell’esame più temuto: la maturità. La conclusione di un ciclo che per tutti diventa trampolino di lancio verso il futuro e che segna il passaggio dalla spensierata adolescenza alla vita adulta. Alla consapevolezza e al coraggio invita mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, che al SIR affida il suo messaggio.
Ai giovani maturandi e ai loro professori si rivolge con queste parole:
“Cari giovani, inizia per voi l’ultimo tratto di una strada che sicuramente vi è sembrata in salita, ma che sono certo vi riserverà un panorama bellissimo su un futuro che saprete costruire sulla misura dei vostri sogni. Vi sono accanto con la preghiera e voglio incoraggiarvi ad affrontare questo esame non con paura e sconforto, ma con la gioia e la pienezza della vostra giovane età. L’esame di maturità sia per voi un momento in cui fare sintesi e comprendere meglio voi stessi anche alla luce di tutto quello che avete imparato finora.
Specializzatevi: non smettete di imparare e di essere curiosi. Costruite un mondo in cui il bello ed il buono siano padroni, lontani dalla schiavitù di guerre, immoralità e dalle torture che sappiamo infliggere ai nostri tempi. Siate costruttori coraggiosi, consapevoli, liberi e trasparenti.
L’impegno che vi ha accompagnato in questi anni della scuola superiore sia lo stesso e, se possibile, anche maggiore nel vostro percorso di vita. Vi abbiamo consegnato un mondo che non è alla vostra altezza: innalzatelo voi, fate meglio di quello che siamo riusciti a fare noi.
La sapienza si impregna del vivere ed educa le personalità: tutto quello che avete imparato in questi anni vi aiuti a costruire il futuro in maniera consapevole e coraggiosa. Il mio pensiero va anche ai professori che vivono l’esame di maturità come un momento di confronto sul proprio operato e sul proprio insegnamento: sono sicuro che il loro compito è quanto mai arduo, il formare le nuove generazioni è una scommessa difficile e spesso ingrata.
Noi tutti dobbiamo invece ringraziarli per l’impegno e la dedizione che permettono al loro lavoro di porre le basi per una società migliore. Cari giovani, siate i protagonisti di un futuro che può e deve essere all’altezza di tutto quello che di più bello possiate desiderare. Auguri e buon cammino, il Signore guidi i vostri passi e custodisca i vostri cuori.”