Omelia di Don Paolo Daniele Truscello, parroco delle comunità di Mongiuffi e Gallodoro (Messina)
Rivolgo il mio saluto ai confratelli sacerdoti, alle gentili autorità civili e militari presenti, ai figli di questa Comunità parrocchiale, a tutti voi devoti di San Filippo qui convenuti che gremite questa basilica.
Ho preferito scrivere questo pensiero perchè penso immaginiate che prendo la parola volentieri, ma con trepidazione in quanto partecipo, come ultimo arrivato, ad uno dei momenti forti della Comunità, che rende grazie a Dio attraverso il Patrocinio di San Filippo. Grazie per aver invitato me e la mia Comunità ad unirci alla Vostra preghiera in questo giorno di festa.
<In quel tempo i 72 tornarono pieni di gioia>. Penso che la pagina del Vangelo proclamata sia davvero suggestiva in quanto
- ci fa comprendere meglio la natura del nostro legame col Santo di Agira.
- Ci aiuta a rivolgere a Dio la nostra gratitudine, a Lui che è la sola fonte di ogni bene e della Santità.
È solo la prima di numerose schiere che il Signore invia a portare il Suo Vangelo nel mondo.
- Non sappiamo esattamente quando, ma secondo la tradizione in epoca ormai remota, anche San Filippo rispose al mandato del Signore recandosi in queste nostre terre.
- Anch’Egli tornò al Signore pieno di gioia, perché l’ignoranza della Salvezza aveva ceduto al chiarore della luce del Vangelo.
- La lotta iniziata da Filippo, però fu solo l’inizio. Quante tenebre ancora avvolgono le nostre comunità, o le nostre famiglie, da secoli cristiane.
- Il cammino di fede, anche al presente, è uno scontro continuo tra la certezza del Vangelo e le penombre della nostra coscienza individuale e comunitaria.
- Lotta impari ci ha ricordato la prima lettura – noi, povere creature, che battagliamo contro ì dominatori di questo mondo, e ce ne rendiamo conto – ma se combattiamo la stessa battaglia di Dio, Egli è dalla nostra parte e ci garantisce la vittoria finale.
Questa vostra festa, che cade in piena quaresima, ci offre la possibilità di essere illuminata da ben due fari luminosi:
- la Parola di Dio, che probabilmente Filippo o i suoi monaci ci portarono per primi.
- E la fede ricca di memoria.
1. La Parola: la stessa iconografia di San Filippo (statue, quadri, affreschi), mai tralascia di rappresentare il Santo Patrono con il libro dei Vangeli.
- A volte di pelle scura, altre chiaro.
- A volte col dragone in catene, altre senza.
- Ma il Vangelo non manca mai.
Commenterei: <rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli>.
- Nelle singole battaglie potremmo anche essere atterrati, ma se il nostro nome è scritto nel cielo, la guerra è già vinta.
- La sola garanzia, essere di Cristo e con lui vittoriosi, è la Sua Parola accolta e vissuta.
- Da lì dobbiamo ripartire, sempre!
- Senza altre aspettative che essere annunciatori e servi della Parola.
- Per una vita e una fraternità che inizia su questa terra ma diventa piena e definitiva nei cieli: la parola, infatti, tanto quanto l’Eucarestia, è lievito di fraternità.
2. Una fede ricca di memoria.
- I quaranta giorni della quaresima, ci rimandano ai 40 anni d’Israele nel deserto.
- Il racconto biblico ci narra che i momenti in cui Israele si allontanava dal suo liberatore erano quelli in cui perdeva di vista le meraviglie che Dio, aveva compiuto per loro.
- Noi cristiani, nuovo Israele siamo al contempo il popolo della memoria e delle promessa.
Fonte e culmine della nostra vita di fede è l’Eucarestia: appunto memoria e riattualizzazione del sacrificio di Cristo.
Anche oggi voi fate memoria del Patrocinio di San Filippo,
- attraverso cui Dio vi ha sempre manifestato la sua vicinanza.
Non siate un popolo di smemorati! - Continuate a celebrare, e con gratitudine grande, la benevolenza di Dio che si rende concreta nella fraterna intercessione dei suoi Santi.
- A questi motivi di gratitudine comunitari, ciascuno aggiunga quelli propri e personalissimi e tutto deponiamo su questo santo Altare perchè il Signore accogliendoli, uniti al sacrificio del suo Figlio, ci benedica e ci protegga ancora e sempre.
Non ci sfugga che il modo di onorare adegauatamente San Filppo è quello di seguirne i passi e imitarne la carità
Iniziamo dalle cose a nostra portata, che dipendono dalle nostre scelte, come
- Appunto ritornare al Vangelo di Cristo, forza di Dio e rivelazione della sua Salvezza a noi, alle nostre famiglie ed alla società.
- Custodire la grata memoria dell’opera di Dio per ravvivarci nella fede in Cristo, nostro Salvatore.
- Rendere grazie sempre a Dio, per tutto cio che di bene potrete ricevere e operare.
Sia lodato Gesù Cristo! Viva S. Filippo