IN SICILIA LE PRESENTAZIONI DEL LIBRO DI E. EXITU “DI COSA E’ FATTA LA SPERANZA”

Dal 15 al 19 gennaio 2024 - Sicilia

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Il prossimo 15 gennaio inizierà in Sicilia il ciclo di presentazioni dedicato al libro di Emmanuel Exitu “Di cosa è fatta la Speranza” romanzo edito da Bompiani che ripercorre la storia di Cicely Saunders, una donna dalla caparbietà visionaria che ha inventato le cure palliative e innovato la terapia del dolore con ricerche e procedure rivoluzionarie, tuttora considerate dall’OMS il gold standard nel migliorare la qualità della vita dei malati “affrontando ogni dimensione del dolore: fisica, psicologica, sociale, spirituale.”

PROGRAMMA PRESENTAZIONI

  • il 15 gennaio alle ore 18 a Castellammare del Golfo nell’aula Magna del polo statale dell’ I.S.S. Piersanti Mattarella,

  • il 16 gennaio alle ore 18 a Palermo, a Villa Magnisi, sede dell’ordine dei medici,

  • il 17 gennaio alle 17 a Messina nel salone degli specchi del palazzo della provincia,

  • il 18 gennaio alle 18 a Giarre nella sala degli specchi del palazzo comunale,

  • il 19 gennaio alle 19,30 a Catania presso l’Auditorium dell’Istituto Ventorino in via dei Salesiani 2.




Infermiera, assistente sociale e poi medico, Cicely Saunders ha lottato tutta la vita per restituire dignità ai malati terminali, che fino agli anni 70 del Novecento erano abbandonati dai medici perché “non c’è più niente da fare”. Per lei, invece, c’era ancora molto da fare. E, contro la medicina ufficiale di allora, guidata dalla fede e dal suo spirito scientifico, lo fece: realizzò il miracolo bilanciato di unire l’amore per l’uomo e la passione per la medicina fondando nel 1967 a Londra il primo hospice moderno.

Ripercorrendo la vicenda umana e professionale della Saunders, l’autore mette in luce il misterioso abbraccio tra il dolore e la speranza, un tema che interessa tutti. Attraverso questa grande storia si capisce come la sofferenza umana possa essere abbracciata e come si possa tenere testa al dolore e alla disperazione con farmaci potentissimi di cui tutti disponiamo: l’empatia, l’ascolto e l’osservazione. La speranza esiste e può illuminarci fino all’ultimo respiro, ma questa speranza, si legge nel libro a un certo punto, ha questo di strano: ha bisogno di noi, “è fatta di cose che hanno bisogno di qualcuno che le faccia accadere”.

Il romanzo offre molteplici spunti per mettere a tema domande radicali che interessano ogni persona: la morte e il dolore fanno parte della vita, ma è possibile accettarli e attraversarli fino in fondo senza esserne sopraffatti o senza pensare che il migliore interesse sia sopprimere la vita prima della sua fine naturale? Dove nasce la speranza che sostiene nel dolore e rende la vita possibile e degna di essere vissuta fino all’ultimo? C’è una utilità e un bene per la persona malata nel vivere la propria vita fino in fondo anche nella sua fase terminale? Perché le cure palliative sono così importanti? Quale deve essere il ruolo della medicina nella cura dei malati non guaribili? Si può relegare un tema così importante per la vita di ogni persona alla religione o alle ideologie?

Il racconto dal profondo dell’esperienza e la concretezza semplice e disarmante che emerge nel romanzo, libera dalla retorica e dalle barricate ideologiche, riconsegnando le nostre domande più forti all’esperienza e all’osservazione medica e umana. Molta osservazione e poco ragionamento sono i criteri che hanno caratterizzato il lavoro dell’infermiera e dottoressa Cicely Saunders che, ancora oggi, ha tanto da dire a chi si accosti a questo tema senza pregiudizi.

“Di cosa è fatta la speranza” è certo la storia di un genio femminile della medicina, il racconto dell’incapacità di rassegnarsi e della capacità di trovare speranza anche dove si pensava non ci fosse. Ma è soprattutto una storia d’amore, la storia di un abbraccio alla persona che sa mostrare la speranza a tutti gli uomini e le donne, credenti e non, raccontata in modo capace di parlare a tutti, dal profondo della nostra esperienza, costruendo ponti sul “comune terreno della nostra vulnerabile umanità”.

Emmanuel Exitu ha lavorato come autore televisivo e come drammaturgo per il Teatro di Documenti. Dal suo romanzo La stella dei Re ha tratto la sceneggiatura per l’omonimo film Rai. Il suo Greater – sconfiggere l’Aids, girato negli slum di Kampala, in Uganda, è stato scelto da Spike Lee come miglior documentario del Babelgum Contesta Cannes 2008. Responsabile dei contenuti di WIP Italia, The Digital Design Company, sta sviluppando progetti e podcast dedicati al sociale e alla costruzione del bene comune.
Gli eventi sono promossi da alcuni Centri Culturali siciliani afferenti all’Associazione Italiana dei Centri Culturali.

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10 Gennaio 2024
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