Riflessione di Francesco Leonardi, teologo
Cos’è, in fondo, il passaggio di un anno? Nulla, se non questione di attimi. Negli istanti, tuttavia, che si susseguono incessantemente e senza una direzione precisa, è messa in gioco la vita dell’uomo. Ogni tocco, per tutto simile al rintocco che determina il susseguirsi delle annate, indica che è il momento di nascere di nuovo.
La nascita è qualcosa di silenzioso, un po’ come il respiro o il battito che ci tiene in vita. Non fa scalpore se non all’inizio, non punta l’attenzione su di sé all’infuori del momento in cui è aggiunta una nuova piega nella complessità del mondo. Quell’inizio, però, tiene la coscienza desta nel torpore dell’ordinario, quando la meta sembra offuscata o la casa lontana.
Il tempo. Croce e letizia del tentativo umano di conoscere. Croce, perché è talmente fuggevole da non poter essere afferrato; infine può essere eliso! Letizia, perché è vita e se non ci si tuffa dentro lascia come traccia la morte.
Nascere dallo Spirito assume un duplice significato (non tanto duplice se si presta attenzione): quello sacramentale (Battesimo) e quello dell’immersione. Nel sacramento l’uomo è legato al tempo significativo, tempo positivo che mette nella condizione di poter scegliere la vita o la morte.
Nell’immersione, intrisa di ascolto e di scelte, il presupposto della libertà è salvo, perché gli è annunciato il trovarsi all’inizio (si presuppone, appunto) e non alla fine, come qualcosa da conquistarsi. Così ogni direzione presa ha un’unica meta e si trova in tutti i traguardi di ciascuno, “simultaneamente”: «Non meravigliarti se ti ho detto che dovete nascere dall’alto» – dice Gesù a Nicodemo nel vangelo di Giovanni – «Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito» (Gv, 3,7-8 ).
Come del vento si sente la voce, della direzione si ha in qualche modo la consapevolezza, ma non in modo assoluto; l’unica cosa di cui sembra possibile l’esperienza è la presenza dello Spirito, ma il suo soffio è del tutto incommensurabile. Spirito e Tempo stanno tra loro in un rapporto di identità e superamento, di riposo e di corsa. Il passaggio fondamentale forse sta tutto qui. Eternità e Incarnazione danzano in un Amore dato in tutto e per tutto.
Buon anno, dunque, faccia sbocciare bel tempo.