Vissuta un’esperienza percettiva che accomuna i non vedenti ed i vedenti: “Cogliere le potenzialità e non le differenze”
articolo di Chiara Costanzo
Nell’ambito del progetto “Nessuno escluso”, promosso dall’Oratorio di Aci Platani su sostegno dell’ufficio caritas diocesana e dell’8xmille con l’intento di superare l’emarginazione sociale e la povertà minorile educativa, si è compiuto un altro importante passo nella crescita umana e culturale dei bambini coinvolti. Nella giornata di sabato 4 Novembre, ad apice di un percorso svolto in oratorio sulla conoscenza e gestione delle emozioni primarie, i giovanissimi partecipanti hanno avuto l’opportunità di visitare il polo tattile multimediale di Catania.
Il centro catanese è uno snodo essenziale affinché le emozioni ed i sentimenti vengano favoriti attraverso occasioni di incontro ed in particolare con il “mondo” dei non vedenti. Nello spirito stesso del progetto caritas, voluto dal direttore don Orazio Tornabene, la diversità è inclusione nella misura in cui non si colgono le differenze ed i limiti ma le potenzialità.
Luca Grasso, direttore del polo tattile multimediale, non vedente, per primo ci spiega la necessità di questo tipo di esperienza: “Per noi è essenziale che i ragazzi conoscano la disabilità. Vogliamo lanciare un messaggio di sensibilizzazione che arrivi a tutti e soprattutto ai più giovani. E’ importante che i ragazzi quando incontrano una persona con disabilità non abbiano pregiudizi o atteggiamenti di distacco. Bisogna creare le condizioni affinché non ci siano nette distinzioni ma solo cammini comuni attraverso strumenti volti a garantire la parità di trattamento”.
All’interno del museo Borges i bambini, accompagnati dalla responsabile del progetto dott.ssa Emilia Crimaldi e da alcuni animatori, hanno potuto fare esperienza della propria sensorialità attraverso le varie sale che il polo mette a disposizione dei suoi visitatori.
Motto del polo, come si ricorda già dall’inizio della visita, è il “vietato non toccare” poiché in questo museo è il tatto che permette l’esperienza percettiva. Significativa la visita in chiave artistica, nella quale i bambini hanno “messo le mani” su capolavori dell’arte come la Creazione di Adamo di Michelangelo, la Medusa di Caravaggio o la Gioconda di Leonardo Da Vinci. Queste opere sono state “rilette” in rilievo dai ragazzi che poi, per mezzo dei plastici architettonici, sono stati in giro per il mondo. E’ stato loro permesso, infatti, di “toccare” la Piana di Giza, Piazza San Pietro ed altri luoghi importanti.
“Il polo – continua il direttore Grasso – suscita curiosità. Trasmette e diffonde informazioni nuove e rende partecipi altri soggetti di fatti, sentimenti ed emozioni particolari, condividendo pensieri e opinioni ma anche esperienze e sensazioni. Il percorso tattile è formativo e permette nel gioco di imparare e sviluppare empatia verso il prossimo”.
Altro momento particolarmente interessante, come ci racconta la dottoressa Crimaldi, è stata la visita al “giardino sensoriale”. In particolare qui i bambini sono stati bendati ed hanno sperimentato l’assenza di vista affidandosi così totalmente agli altri sensi: l’olfatto per riconoscere i profumi, il tatto per tenere le mani di chi li guidava, concentrandosi sui rumori attorno a sé.
Deprivati momentaneamente della vista hanno inoltre testato la loro fiducia verso chi con la propria voce o tenendoli per mano accompagnava i loro passi.
“Fare esercizio di fiducia e svilupparla – dichiara la dott.ssa Crimaldi – permette di entrare in relazione con l’altro che incoraggia a far crescere la fiducia in sé e quindi a costruire la propria personalità”.
I giovani visitatori hanno concluso la visita del polo nell’emozionante “Bar al buio”, nel quale baristi ipovedenti o non vedenti hanno accolto i disorientati avventori che al buio hanno consumato quanto il locale offre.