Entro il 7 novembre 2023 siamo invitati a firmare nel nostro Comune di Residenza
Il Comitato della Proposta di Legge “Un cuore che batte” porta a conoscenza di un’importante iniziativa Nazionale in Difesa della Vita. Si chiede, tramite una raccolta firme, l’introduzione, nell’art. 14 della Legge 194 del 1978, del comma 1-bis, che prevede l’obbligo per il medico che effettua la visita che precede l’interruzione volontaria di gravidanza, di far vedere, tramite esami strumentali, alla donna intenzionata ad abortire, il nascituro che porta nel grembo e a farle ascoltare il battito cardiaco dello stesso.
Negli Stati in cui quest’obbligo è stato approvato, sono stati salvati migliaia di bambini.
Tale proposta di legge, obbligando il medico a mostrare alla madre intenzionata ad abortire il nascituro e a farle ascoltare il battito cardiaco dello stesso, intende dare piena applicazione alla legge sul consenso informato, in quanto è obbligo giuridico e deontologico del medico che la donna abbia il diritto di essere resa consapevole della vita che porta nel grembo, una vita con un cuore che pulsa.
Quindi, il medico che effettua la visita prima di procedere all’aborto, ha l’obbligo di fornire un’informazione cruciale, che né per legge divina né per il diritto naturale, può sottacere alla donna.
La dottrina cattolica ci esorta a sostenere proposte mirate a limitare i danni di una legge abortista, quando non fosse possibile scongiurarla o abrogarla completamente. Così facendo si compie un legittimo e doveroso tentativo di limitarne gli aspetti iniqui ( Evangelium Vitae, n. 73).
La Chiesa ha sempre preso una posizione chiara contro l’aborto, perché “Se i Vescovi italiani, insieme al Papa, prendono posizione contro l’iniqua legge che sancisce l’aborto, non è – come taluno insinua – per intromettersi nelle cose della politica. Essi adempiono semplicemente al loro ufficio di pastori, di servi e custodi della Verità da Dio rivelata e stampata nel cuore umano. Tacendo, sarebbero essi stessi condannati dal Signore…” (Papa Luciani).
Il diritto alla vita, che è il diritto fondamentale di tutti i diritti umani, è inviolabile ed è necessario che la società tutta si ponga a difesa della vita del concepito e del vero bene della donna, a maggior ragione è chiamato a mobilitarsi il cristiano, in quanto l’aborto viola il comandamento di non uccidere.
Per presentare questa proposta di Legge in Parlamento è necessario raggiungere almeno 50.000 firme entro il 7 novembre 2023. Siamo invitati a firmare nel nostro Comune di Residenza. E’ consigliato telefonare al proprio Comune di residenza, per sapere in quale ufficio e orari si può firmare. Se nel Comune di appartenenza non è stata ancora attivata la raccolta firme telefonare al 3467035866.
Con la fiducia che anche Lei Sua Eccellenza Reverendissima ci aiuterà a diffondere questa iniziativa nelle parrocchie della Sua diocesi, Le porgiamo Cordiali Saluti.