GLI ATTENTATI DEL 2014 E DEL NATALE 2020. “MOLTI VENGONO PERSEGUITATI ED UCCISI. IN AFRICA PER PORTARE LA PACE E LA SALVEZZA DI CRISTO”
Don Arturo Grasso, direttore
INTRODUZIONE
Le notizie degli attacchi armati in Nigeria avvenuti nelle Chiese Cristiane, in particolare in quest’ultimo anno, non possono lasciarci indifferenti per la drammatica situazione che vive l’Africa. Padre Giovanni Cosentino, originario di Aci Catena e presente nel continente nero da oltre 30 anni, ha voluto raccontarci la sua testimonianza: da giovane sacerdote ha lasciato la diocesi di Acireale per raggiungere la Repubblica Centrafricana. In questi giorni si trova nella diocesi acese e la redazione ha avuto il piacere di incontrarlo.
BIOGRAFIA – DON GIOVANNI COSENTINO
Nasce ad Aci Catena il 27 settembre 1937. Ordinato sacerdote il 20 agosto 1961. Nel 1962 è nominato vice assistente della FUCI di Acireale e nel 1963 parroco a Santa Maria La Stella, dove presta il suo servizio per oltre un anno. Egli è anche insegnante nel Seminario Vescovile di Acireale e dedica la sua attività pastorale diocesana alla gioventù studentesca. Nel 1975 è vicario cooperatore in Sant’Isidoro Agricola a Giarre e successivamente in Maria SS. Del Rosario in Fiumefreddo per 10 anni dal 1979 al 1989, quando viene accolto in noviziato dai Padri Missionari Comboniani (Figli del Sacro Cuore di Gesù) a Venegono Superiore (Va). Nel maggio del 1991 emette i primi voti temporanei nell’Istituto comboniano del Cuore di Gesù a Uboldo (Va) e nel 1994 la professione perpetua.
All’età di 54 anni, nel 1991, dopo l’autorizzazione del vescovo mons. Giuseppe Malandrino che gli impartisce la benedizione “Il Signore ti accompagni in questo nuovo cammino ed io ti seguo con l’affetto di sempre”, si trasferisce in un’Africa segnata da conflitti.
Impara la lingua locale a Dekoa, una subprefettura della Prefettura di Kémo, nella Repubblica Centrafricana, viene inviato in altri paesi e insegna anche al Seminario Maggiore centrafricano. Raggiunge i Pigmei nelle foreste, i quali chiedono il sacramento del Battesimo. Ritornato nuovamente a Dekoa, dove ormai si è stabilito dal 2017 insieme ad altri 2 confratelli e alle suore Abizeramarjia, accoglie nella missione Sant’Anna la gente che fugge dalle milizie ribelli, i Seleka (Alleanza).
Don Giovanni Cosentino, quindi, adesso si trova da cinque anni a Dekoa, 45000 abitanti, nella diocesi di Kaga Bandoro, istituita nel 1997. Nel 1955 viene costituita la Missione Parrocchia Sant’Anna grazie alla presenza di Josephine Kouboundou, infermiera cattolica, considerata la mamma della religione cattolica a Dekoa. Lei impianta la scuola di insegnamento, costruisce la chiesa e la scuola di catechesi con l’aiuto di 25 catechisti e del vescovo della Congregazione del Santo Spirito e del Cuore Immacolato di Maria. Nel 1958 il paese conta 2mila protestanti e 500 cattolici, oggi questi ultimi sono 17mila. Nel 1959 arrivano le suore di San Francesco di Assisi dalla Francia e nel 1962 viene edificata la residenza dei missionari. Nel 1975 i Padri Spiritani lasciano Dekoa, ad essi succedono i Comboniani che insieme alle suore inaugurano il reparto di maternità dell’ospedale. Nel 1999 si rileva la presenza delle suore Abizeramarjia e nel 2012 quella delle milizie dei Seleka .
Esse sono un gruppo di mercenari armati che provengono soprattutto dal Ciad e Sudan e si trovano nella Repubblica Centrafricana con l’obiettivo di ottenere il controllo del ricco sottosuolo (diamanti, oro, ferro e calce). E’ per questa ricchezza che il Centrafrica è detto “Scandalo Geologico”.
Nel 2013 il leader dei Seleka Michel Djotodia conquista il potere con un colpo di Stato sulla capitale Bangui, autoproclamandosi Presidente della Repubblica. Egli resta al governo per meno di un mese perché dopo alcuni scontri ed insurrezioni il popolo riesce a spodestare le milizie, che però purtoppo ancor’oggi sono presenti. Esse si nascondono in luoghi lontani dai centri abitati e quando entrano nei villaggi distruggono tutto ciò che trovano, dalle strutture sanitarie, alle scuole e chiese, preservando però le Moschee, in quanto gruppo di sanguinari di religione musulmana.
GLI ATTENTATI DEL 2014 E DEL NATALE 2020
“Ricordo – racconta padre Cosentino – quando i Seleka nel 2014 entrano nella città di Dekoa, a 270 km da Bangui. La gente scappa per evitare di essere trucidata e viene accolta nella nostra missione. Purtroppo 14 persone vengono uccise, di cui la maggior parte ragazzi. Anche nel 2020, il giorno di Natale durante la Santa Messa, i Seleka sparano ai fedeli, provocando vittime. Abbiamo realizzato una fossa comune per ricordare queste povere vite spezzate ed io ho espresso il desiderio di essere sepolto con loro quando un giorno Dio mi vorrà con sé”.
ATTIVITA’ PASTORALE
E’ Padre Cosentino, nella missione Sant’Anna, a istituire le Comunità di Base Ecclesiali e a seguire i gruppi Legione di Maria, San Giuseppe, la Visitazione, i Giovani e gli Adoratori di Gesù Sacramentato, con i quali svolge ritiri di preghiera congiuntamente ad incontri di formazione e catechesi.
I cattolici, ad oggi 17mila, sono in maggioranza. Nel raggio di 30 km don Giovanni coordina 20 cappelle affiliate alla missione e gestisce la Caritas. La Santa Eucarestia viene celebrata ogni 2/3 mesi nei villaggi, anche perché i collegamenti non sono favorevoli. La Santa Messa viene celebrata invece tutti i giorni solo nella Missione alle ore 5.45 del mattino per permettere poi alle persone di andare a lavorare nei campi. I mezzi di trasporto sono le macchine, i furgoni e le motociclette. La Congregazione possiede una sola motocicletta e spesso è costretta ad affittare altri mezzi per permetter ai membri di raggiungere i posti più lontani. Padre Cosentino in questi anni ha battezzato oltre 500 bambini. Sono presenti in tutto il territorio una Scuola di Infanzia e tre scuole Elementari, sia statali che cattoliche. L’economia è basata sull’agricoltura: cotone, arachidi, sesamo e verdure, agrumi, frutta, papaya e mango.
“Vivo per servire i più bisognosi – conclude Padre Cosentino – e il mio più grande desiderio è infondere l’Amore verso Gesù Eucarestia”. Anche in Centrafrica si svolge il Sinodo e ” la Chiesa realizza la sinodalità quando è coinvolto l’intero popolo di Dio. E qui ancora non riusciamo a coinvolgere tutti, anche a causa delle guerriglie”.
CENNI – STORIA REPUBBLICA CENTRAFRICANA
La Repubblica Centroafricana ha una superficie di 622mila km2 (il doppio dell’Italia) ed è curioso come abbia la forma della nostra Sicilia. La metà della popolazione è protestante, a seguire ci sono cattolici, una piccola minoranza di musulmani e alcune sette. La Chiesa Cattolica è presente dal 1894 grazie al vescovo francese Prosper Philippe Augouard della Congregazione del Santo Spirito e del Cuore Immacolato di Maria anche se già nel 1584 i Padri Carmelitani Scalzi del Portogallo provano ad essere presenti in questo territorio, ma essendo poco organizzati vanno via. Alla fine del 1800 inizia la tratta degli schiavi da parte dell’Oriente e dell’Occidente; segue il periodo coloniale fino agli inizi del 1900 con la lotta tra gli Stati europei per occupare il ricco territorio.
Importante è l’intervento nel 1946 di Padre Bartolomeo Boganda, sacerdote centrafricano che, incoraggiato dal vescovo, decide di iniziare un’azione socio-politica contro il colonialismo per l’uguaglianza dei diritti. P.Boganda viene eletto presidente della Repubblica Centroafricana, riconosciuta nel 1958. Egli è considerato il padre fondatore della Repubblica; un anno dopo, in accordo con la Francia, viene sancita la Costituzione. Padre Boganda muore il 29 marzo 1959 in un incidente aereo, probabilmente provocato. Succedono a lui altri presidenti, tra i quali anche una donna. Nel 1991 arriva in Africa il missionario Padre Giovanni Cosentino.
Nel 1995 inizia un periodo di sviluppo del territorio grazie all’ammissione di compagnie aeree, alla riforma delle comunicazioni e telecomunicazioni, alla promozione dei diritti della persona, all’attenzione nei confronti dei giovani e alla riattivazione della politica della salute (un medico ogni 10mila persone, un infermiere ogni 5mila). Nel 2013 avviene il Colpo di Stato dei Seleka, che staranno al potere meno di un anno. L’ONU per ottenere la pace ingaggia un Contingente di Russi, chiamato Wagner, estraneo all’esercito nazionale russo, che difende il Paese dagli attacchi terroristici.
La Repubblica Centrafricana è costituita soprattutto da agricoltori di etnie diverse. L’economia locale dei villaggi, infatti, si fonda sulla coltivazione dei campi. Il tasso di alfabetizzazione è inferiore al 50% con una concentrazione negli uomini e nei centri abitati. Vi è assenza di insegnanti nelle scuole e per sopperire a ciò è presente la figura dei Maestri Genitori, i quali non hanno una preparazione specifica ma sufficiente per insegnare a leggere e a scrivere.