LEGALITA’, GLI OLI DEL GIOVEDI’ SANTO DONATI DALLA QUESTURA

ACIREALE, 2022

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Dagli uliveti del “GIARDINO DELLA MEMORIA – L’OLIO DI CAPACI” nasce l’olio che sarà consacrato dal vescovo Raspanti nella Santa Messa crismale del Giovedì Santo.

Martedì 12 aprile, la Questura di Catania con il dr. Salvatore Fazzino, Vicario del Questore di Catania e il dott. Salvatore Emanuele Tito Cicero, Dirigente del locale Commissariato di Polizia di Stato  hanno donato a mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, l’olio di Capaci, che sarà da lui benedetto il 14 aprile, giovedì santo, in Cattedrale durante la Santa Messa, alle ore 9.30. L’olio degli infermi, il sacro crisma e l’olio dei catecumeni saranno poi consegnati alle comunità parrocchiali della diocesi, usati per la somministrazione dei Sacramenti. Un’iniziativa questa che è stata estesa anche agli altri vescovi di Sicilia.

L’olio di Capaci è un progetto curato dalla Polizia di Stato e dall’ Associazione “Quarto Savona 15”, della quale  è presidente Tina Martinez Montinaro, vedova di Antonio Montinaro, in occasione del trentesimo anniversario della strage di Capaci avvenuta il 23 maggio 1992.  L’olio è stato ricavato degli alberi di ulivo piantati nel Giardino della Memoria, parco coltivato e valorizzato dall’associazione e dedicato alle vittime della lotta alla mafia che fu inaugurato il 23 maggio del 2017.

Il vescovo mons. Antonino Raspanti così ringrazia:Accetto con gioia questo dono per la nostra diocesi. L’olio consacrato esprime la presenza e la forza di Dio che conferisce all’umanità la missione della comunione fraterna e della salvezza. Si aggiunge quest’anno, inoltre, il segno della legalità che, come la Pasqua che celebreremo tra qualche giorno, è nuova chiamata per l’uomo”.


Il Giardino della Memoria si trova nei pressi della doppia stele collocata in corrispondenza dello svincolo di Capaci sull’autostrada A 29, nello stesso luogo in cui avvenne il tragico attentato del 1992, nel quale persero la vita i Giudici Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e gli Agenti di scorta, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.

La Quarto Savona 15 era la sigla dell’auto su cui viaggiavano gli uomini di scorta al magistrato ed il giardino è il luogo simbolo per tutti, non sono per i familiari delle vittime delle stragi, ma per tutte le “vittime di mafia” dal 2017, infatti, per ogni uomo dello Stato ucciso da cosa nostra è stato piantato un albero di ulivo, simbolo di pace.

Proprio dagli ulivi, piantati nella terra bagnata dal sangue di coloro che hanno immolato la propria vita in nome della giustizia, è iniziato un percorso di rinascita, curato dalla Questura di Palermo e dall’ Associazione “Quarto Savona 15” e grazie ad una piccola produzione di olio, ottenuta col prezioso contributo offerto dai giovani studenti dell’Istituto superiore “Majorana” di Palermo che hanno curato anche la grafica e dai minori detenuti dell’Istituto Penale per Minorenni “Malaspina” di Palermo inseriti nel progetto, denominato “Laboratori di giardinaggio Giardino della Memoria”, è stato possibile proporre l’idea di alto valore simbolico della consacrazione dell‘olio di Capaci durante la Messa del Crisma del Giovedì Santo divenendo, così, uno dei sacri oli che le Chiese di Sicilia useranno per l’anno liturgico coincidente col trentennale.

L’olio di Capaci, metafora di continuità tra i valori testimoniati dai caduti del tragico attentato mafioso e le giovani generazioni, è stato prodotto grazie alla collaborazione della Coldiretti Sicilia, dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori forestali della provincia di Palermo e di Oleum Sicilia.

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13 Aprile 2022
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