Articolo di Giovanni Centamore
La Comunità platanese ha onorato San Giuseppe con alcune iniziative che, nel rispetto delle norme previste per combattere la pandemia, hanno coinvolto la popolosa frazione acese, anche se la secentesca chiesa dedicata al Santo Patriarca resta ancora tristemente chiusa, in seguito all’evento sismico del 26 dicembre 2018.
Nei giorni precedenti la festa, in chiesa Madre, si è svolto il triduo di preparazione presieduto dal Parroco don Salvatore Coco. Il 19 marzo, solennità di San Giuseppe, dopo la Santa Messa delle ore 19.00, come vuole la tradizione, è stato distribuito il pane benedetto.
A seguire, i soci del Circolo Lavoratori Cattolici, allo scopo di promuovere un momento di gioia e condivisione fraterna, hanno voluto preparare il piatto tipico di questa festa: la pasta con i ceci. I tanti presenti hanno così potuto gustare l’antico e povero piatto, preparato con pochi e semplici ingredienti che danno però tanto gusto e sapore. La serata è stata allietata dalla buona musica e dalla gioia dello stare insieme.
Distribuire pasta e ceci, in occasione della solennità di San Giuseppe, è una tradizione che affonda le sue radici nel lontano passato. Una ricorrenza che anticamente era considerata la festa dei poveri, perché molti potevano saziarsi di una minestra senza pagare. In molte località, invece, con il passare del tempo è diventata un momento per stare insieme e degustare questo delizioso piatto accompagnato da un buon bicchiere di vino locale, in un clima di gioia.
Il Parroco al termine dei festeggiamenti ha voluto ringraziare il nuovo Consiglio Direttivo e i soci del Circolo Lavoratori Cattolici, che con amore e dedizione hanno voluto promuovere l’importante momento all’insegna della tradizione culinaria siciliana.
A conclusione dei festeggiamenti tanti hanno espresso il desiderio e la speranza che la secolare chiesa dedicata a San Giuseppe, tanto cara ad ogni platanese, possa essere al più presto ristrutturata e riconsegnata al culto dei fedeli e dei tanti devoti.