“ALLA CAPANNA DI NERIA”. IL NUOVO TESTO DI DON SALVATORE COCO

Aci Platani, domenica 13 febbraio 2002

condividi su

Articolo di Giovanni Centamore

Nella splendida chiesa Madre di Aci Platani domenica 13 febbraio si è tenuta la presentazione del libro “Alla capanna di Neria” di don Salvatore Coco. L’importante appuntamento culturale, tanto voluto dalla comunità, è stato presentato da Lorena Patanè e curato in ogni particolare dai giovani della parrocchia. Oltre all’autore, sono intervenuti Mons. Giovanni Mammino, Vicario Generale della Diocesi di Acireale, Margherita Guglielmino, Responsabile Editoriale e Giuseppe Pennisi, Amministratore della Carthago Edizioni. La serata è stata allietata da alcuni canti proposti dalla Corale Polifonica “Lorenzo Perosi” diretta dalla Maestra Milla Grasso e dal Coro “Pueri Cantores”. Presente l’Assessore del Comune di Acireale Fabio Mangiagli.

Testo

Con questo suo ultimo lavoro don Salvatore ci stupisce ancora una volta. Quello che ci consegna è uno straordinario romanzo che, attraverso un continuo intreccio di emozioni, sembra condurre il lettore alla scoperta di una grande verità: la vita è unica e meravigliosa, fatta di esperienze sempre nuove, di incontri e di ascolto silenzioso di se stessi e degli altri. Ci dice a questo proposito l’autore: “La vita è tale perché ciascuno di noi è raggiunto da eventi, sentimenti ed emozioni che suscitano domande e responsabilità. Sono tante le cose che abbiamo riposto dentro la nostra coscienza e per vari motivi non riusciamo a valorizzarli perché in qualche modo rimosse. Questa mia narrazione nasce per far emergere alcuni angoli del mio ripostiglio interiore per evitare che sarebbero rimasti incomunicabili”.

Corale Polifonica “Lorenzo Perosi” e Coro “Pueri cantores”

Il narrare di don Salvatore Coco può essere visto come una lettura sapienziale di fatti, di persone, di sentimenti e di modi di vivere che offrono al lettore quella luce nuova che permette di guardare il presente con fiducia e speranza. Neria, protagonista del romanzo, ai giovani che vanno a trovarlo nella sua capanna, non ha risposte da dare ma pone delle domande esistenziali che aiutano a guardarsi dentro, a dare senso e significato alla propria esistenza. In un momento storico particolare, in cui siamo sommersi da parole, suoni e immagini, sperimentiamo quotidianamente quanto sia complicato ascoltare. Neria, in questa trama, si pone quale uomo di dialogo e incontro. Egli vive l’esperienza meravigliosa dell’ascolto come preziosa accoglienza della presenza dell’altro nella propria vita.
Le ambientazioni sono quelle naturali, che tanto ama l’autore. I boschi dell’Etna fanno da sfondo a tutto il romanzo, nella ricerca continua di quel silenzio che permette di scoprire e connettersi con le cose più vere della vita.

Mons. Giovanni Mammino, vicario generale
condividi su

13 Febbraio 2022
X