Riflessione di Padre Angelo Pennisi, referente per la Vita Consacrata e direttore della Rete mondiale di Preghiera del Papa (Apostolato della Preghiera) in Diocesi
Come ogni anno, il 2 febbraio “ è un’opportunità d’incontro segnato dalla fedeltà di Dio che si manifesta nella perseveranza gioiosa di tanti uomini e donne, consacrate e consacrati, pronti a rinnovare, in questa XXVI giornata mondiale della vita consacrata, i loro voti, sulla scia di un cammino sinodale che chiama a mettere insieme più che mai i nostri carismi e le ricchezze delle nostre vite per essere Chiesa in cammino con gli altri. Siamo consapevoli che questo ci spingerà a cercare nuovi itinerari di comunione affinché l’altro, tenendo in grande considerazione quello che per lui è importante, possa sempre sentire l’amore di una Chiesa che con grande e condiviso senso di responsabilità si prende cura di lui”.
Queste esortazioni, estrapolate dalla lettera del cardinale Joào Braz de Aviz e monsignor José Rodrighez Carballo per la XXVI giornata Mondiale della vita consacrata, che ci invitano a riflettere sull’importanza della partecipazione per il cammino di una Chiesa che si sente chiamata a diventare sinodale, ci permettono di accogliere con rinnovato interesse l’intenzione di preghiera che il Papa affida per questo mese alla Rete Mondiale di preghiera del Papa (Apostolato della Preghiera).
“Questo mese – raccomanda Francesco – preghiamo in modo particolare per le donne religiose e le donne consacrate. Che sarebbe la Chiesa senza le religiose e le laiche consacrate? Non si può capire la Chiesa senza di loro. Esorto tutte le consacrate a discernere e a scegliere ciò che è bene per la loro missione di fronte alle sfide del mondo che stiamo vivendo. Le esorto a continuare a lavorare e a operare con i poveri, con gli emarginati, con tutti coloro che sono schiavizzati dai trafficanti; in particolare chiedo loro di concentrarsi su questo. E preghiamo affinché possano mostrare la bellezza dell’amore e della compassione di Dio come catechiste, teologhe, accompagnatrici spirituali. Le invito a lottare quando, in alcuni casi vengono trattate ingiustamente. Le invito a lottare quando, in alcuni casi vengono trattate ingiustamente anche all’interno della Chiesa; quando il loro servizio, che è tanto grande, viene ridotto a servitù. E a volte da uomini di Chiesa. Non si scoraggino. Continuino a far conoscere la bontà di Dio attraverso le opere apostoliche che operano. Ma soprattutto attraverso la testimonianza di consacrazione. Preghiamo per le religiose e le consacrate ringraziandole per la loro missione e il loro coraggio, affinché continuino a trovare nuove risposte di fronte alle sfide del nostro tempo. Grazie per quello che siete, per ciò che fate e per come lo fate”.
Parole che ci invitano a cogliere il senso di questa XXVI giornata solo nel grande respiro della Chiesa.