Don Marco Catalano: “La croce è provvisoria nella realtà trasformante della Pasqua”

Pasqua 2020

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Messaggio di Pasqua 2020

Don Marco Catalano
rettore del Seminario Vescovile di Acireale

Carissimo/i,

in questa Pasqua così surreale che ci apprestiamo a vivere senza la possibilità di andare in chiesa e di andare a trovare parenti ed amici, ed in cui a livello globale tocchiamo con mano la nostra fragilità e precarietà, sentiamo ancora di più il bisogno di esprimere l’augurio di una buona e santa Pasqua.

Qualcuno forse si domanderà che Pasqua sia una Pasqua così e se può ancora definirsi Pasqua. Beh, credo che lo spirito credente proprio in mezzo alla tempesta ed all’oscurità non può fare a meno di gridare ancora più forte il senso e la verità della Pasqua cristiana. Forse tale contesto ci fa comprendere ancora meglio che ogni Pasqua è sempre preceduta dal Getsemani e dal Golgota, luoghi in cui a Dio Padre sale forte il grido di preghiera e di affidamento. Una preghiera che, se autentica, mai rimane inascoltata, ma che è preludio ad una Pasqua come sorpresa, rinascita, cambiamento e manifestazione della potenza salvifica di Dio!

Allora comprendiamo perché la prima Pasqua è stata originata da un annuncio semplice ed al tempo stesso sconvolgente: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui… egli vi precede in Galilea” (Mc 16,6-7). Un annuncio che non poteva essere originato da nessun uomo, e che ci viene consegnato per la prima volta per mezzo di un angelo che così consola le donne recatesi al sepolcro.

Nel nostro tempo solcato più che mai da paure, fragilità e tristezze, il Signore ci doni il bene prezioso della sua parola e della sua presenza. Egli che è il vivente ed il testimone perenne della potenza di Dio Padre, si pone accanto a noi, c’incoraggia, ci consola, ci esorta e ci ricorda che dopo la Sua croce ogni altra croce altro non è che una collocazione provvisoria perché vinta dallo splendore della risurrezione.

Un giorno il nostro corpo risorgerà come Cristo, ma sin da adesso possiamo vivere da risorti nello spirito, facendo pieno spazio dentro di noi all’amore, alla pace ed alla benevolenza. E se faremo così ci lasceremo dietro le spalle i nostri vari Golgota e Getsemani e ciò che annunciamo non sarà vissuto solo nella speranza, ma sin da adesso potremo assaporare la Pasqua come realtà trasformante non solo della nostra esistenza, ma del cosmo intero.

La Pasqua che ci apprestiamo a vivere nella memoria del Signore risorto sia per tutti noi fonte di benedizione e Grazia. Auguri da parte mia e di tutta la comunità del Seminario Vescovile di Acireale!

 

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10 Aprile 2020
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