I festeggiamenti patronali in onore di S. Egidio Abate a Linguaglossa si sono conclusi registrando dati e frutti positivi. Le celebrazioni liturgiche e le manifestazioni esterne hanno confermato la grande partecipazione dei linguaglossesi mostrando l’ identità di popolo con una storia fortemente radicata nel Patrono.
Quest’anno, in occasione dei 95 anni dalla colata lavica del 1923, che vide Linguaglossa minacciata gravemente ma risparmiata per la potente intercessione del Patrono, il fercolo con il simulacro del Santo è stato condotto in processione nel luogo dell’arresto della lava, borgata Catena; il monumento celebrativo dell’accaduto, presente già dagli anni ’80, è stato rinnovato e riqualificato.
Tra le novità della festa, la costruzione – negli scorsi mesi – di un cero devozionale fortemente voluto e donato dall’Arciprete d. Orazio Barbarino, svelato e benedetto il 25 agosto scorso. L’opera testimonia la radicata e antica devozione e la sapienza artigiana dei linguaglossesi, così da essere sintesi tra bellezza esteriore e significato teologico; il ringraziamento più forte va a tutti coloro che hanno lavorato esprimendo il loro talento, ma soprattutto al maestro artigiano del ferro Pippo Di Francesco e al prof. Luigi Frudà, che hanno “tradotto” le idee in realtà concreta.
Il premio S. Egidio quest’anno è stato conferito al linguaglossese Egidio Currenti, ormai da oltre quarant’anni residente in America, ma presente nei giorni scorsi in paese per la festa; proprio lui si occupò insieme alla famiglia di costruire il monumento celebrativo presso borgata Catena, e negli anni ha dimostrato di rimanere un fedele devoto di sant’Egidio, nonostante la distanza fisica dal suo paese natio. Anche il quarto concorso nazionale di poesia “Poetinsieme”, promosso dall’Unitrè di Linguaglossa, ha riscosso grande partecipazione e successo, soprattutto di giovani, rivelatisi amanti dell’arte e del componimento poetico.
Un momento di alta risonanza spirituale durante la settimana dei festeggiamenti è stato quello dell’adorazione eucaristica, quest’anno animata dal gruppo CGS Life di Biancavilla; lo stesso gruppo ha donato un momento di riflessione forte ai linguaglossesi, mettendo in scena un musical sulla vita del Servo di Dio Nino Baglieri. Questa è stata un’importanteoccasione per lasciarsi interpellare dalla forza dell’incontro con Dio, che fa passare “dalla sofferenza alla gioia”.
Tra le presenze più significative quella del dott. Fausto De Maria, sindaco di Latronico (Basilicata), città gemellata alla nostra per via del comune Santo Patrono. L’occasione si è rivelata propizia per intessere rapporti fraterni nel nome di sant’Egidio, ma soprattutto per cominciare a dare vita ad un cammino di progettualità comune che arrivi a gemellare tutti i comuni che, in Italia, hanno sant’Egidio come Patrono, con la speranza forte di arrivare a festeggiare tutti insieme, nel 2020, i 1300 anni dalla morte del nostro Santo.
Relativamente alle celebrazioni, la presenza del Rev. Abate Vittorio Rizzone per la vigilia della solennità, ha dato modo di riflettere sulla vita del santo, tratteggiata in maniera autorevole; particolare sottolineatura sul legame di Egidio con la natura, proprio in coincidenza con la 13ª Giornata Nazionale per la Custodia del Creato. Anche il nostro vescovo, Mons. A. Raspanti, ha avuto modo di inviarci cordialmente i suoi auguri e la sua benedizione dall’America, auspicando “una serena festa, che serva a rinsaldare le proprie radici ma anche a proiettarsi con coraggio in avanti, alla ricerca di lavoro per i giovani secondo i principi della Dottrina Sociale della Chiesa.”
La solennità di Sant’Egidio del 1° Settembre si è caratterizzata anzitutto per la presidenza del Pontificale da parte dell’Arcivescovo di Messina – Lipari – S. Lucia del Mela, Mons. Giovanni Accolla, alla presenza delle autorità, delle associazioni e dei gruppi religiosi del paese; per l’occasione sono intervenuti alcuni sindaci delle città vicine, ed il presidente della Regione Sicilia, l’on. Nello Musumeci. È seguita la tradizionale processione per le vie del centro storico, con alcuni momenti caratteristici: la benedizione dell’Etna e di Linguaglossa con la reliquia del Santo, la sosta presso la chiesa del compatrono S. Rocco e presso la chiesa dell’Immacolata, l’omaggio floreale del sindaco Salvatore Puglisi presso il palazzo di città, la “discesa dell’angelo” e il volo della colomba presso i Quattro Canti, i fuochi artificiali, il rientro trionfale del fercolo in chiesa e la velata del simulacro nella sua cappella.
Contento e soddisfatto l’Arciprete d. Orazio Barbarino: “Noi abbiamo il privilegio, di realizzare nella nostra città, per quanto ci è concesso dalle nostre deboli forze, un serio progetto di vita cristiana, traducendolo in scelte coraggiose, lungimiranti e vivibili, imitando le donne e gli uomini santi e saggi della civiltà cristiana, così come si impegnò a fare, nel suo tempo, sant’Egidio. La festa deve avere un seguito in noi tutti, attraverso una vita cristiana, tutti i giorni dell’anno. Se 95 anni fa il bastone pastorale di sant’Egidio ha fatto sì che Linguaglossa fosse risparmiata dalla lava dell’Etna, oggi lo stesso bastone ci liberi dall’indifferenza e dalla mediocrità, dia fine alla rassegnazione, e ci sproni a diventare migliori, ad essere buoni cittadini e buoni cristiani.”
Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita della festa patronale, in special modo le tre componenti principali che si occupano della diffusione del culto, della gestione concreta della festa e degli aspetti devozionali della stessa, ovvero la Confraternita di S. Egidio presieduta dal governatore prof. Salvatore Castorina, l’Associazione per i festeggiamenti presieduta da Gaetano Ragaglia e il fiorente Circolo dei devoti presieduto da Luca Papa. L’auspicio è quello di “continuare a lavorare insieme”, per dirla con le parole del sindaco di Linguaglossa “perché il futuro della nostra comunità passa inevitabilmente dalla preservazione del legame con il Patrono, legame che va costantemente rinnovato e consolidato”.
Linguaglossa, 5 settembre 2018
Alfio Biuso,
Referente della comunità parrocchiale Santa Maria delle Grazie in Linguaglossa
foto di Salvatore Lo Giudice e Guglielmo Manitta